La manometria è la misurazione della pressione. La misurazione della pressione del sangue (pressione arteriosa), invece, in modo appropriato si chiama sfigmomanometria.
Si distinguono una manometria anorettale ed una manometria esofagea.
La manometria anorettale consiste nella misurazione del tono e della contrattilità dello sfintere (muscolo) anale mediante una sonda. E' eseguita per la diagnosi del megacolon (ingrandimento del colon) in età pediatrica ed è anche indicata per la diagnosi della stipsi (stitichezza) e dell'incontinenza fecale (incapacità di trattenere le feci) nell'adulto.
La manometria esofagea studia la pressione dell'esofago (il "tubo" che collega la gola allo stomaco). Ciò può riguardare la sua parte superiore, per evidenziare la presenza di disturbi della deglutizione a sé stanti (primitivi) o causati da altre malattie (ad esempio del sistema nervoso). Alternativamente, essa determina la pressione della parte inferiore dell'esofago per evidenziare la malattia da reflusso gastro-esofageo (malattia dovuta al rigurgito del contenuto dello stomaco, soprattutto acidi e bile, nell'esofago, con conseguenti infiammazione della mucosa ed insorgenza di fastidiosi sintomi), un'ernia iatale (spostamento di parte dello stomaco sopra il diaframma, che è il muscolo che separa il torace dall'addome), la presenza di diverticoli esofagei (un diverticolo esofageo è una dilatazione a forma di sacco della parete dell'esofago, provocata da un cattivo funzionamento della sua muscolatura) o altre malattie che possono alterare la motilità dell'esofago.
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