Misura della pressione dell'ultimo tratto dell'intestino eseguita a scopo diagnostico.
La manometria anorettale serve per misurare il tono e la contrattilità dello sfintere (muscolo) anale, durante una simulazione delle normali funzioni dell'ano. Pertanto, è eseguita per la diagnosi del megacolon (ingrandimento del colon) in età pediatrica ed è anche indicata per la diagnosi della stipsi (stitichezza) e dell'incontinenza fecale (incapacità di trattenere le feci) nell'adulto.
Si tratta di un esame assolutamente non doloroso, che comporta solo un modesto fastidio, non imbarazzante, che può essere svolto senza preparazione intestinale o con la semplice esecuzione di un piccolo clistere.
Tecnicamente consiste nell'introduzione nell'ano di una piccola sonda collegata ad un computer. Questa sonda è in grado di rilevare e registrare le pressioni esercitate dagli sfinteri anali, mentre il paziente è invitato a spingere o a rilassare l'ano.
L'esame dura poche decine di minuti e non comporta alcun rischio.
E' utile per le informazioni che può fornire sia sul funzionamento della muscolatura anale, sia sugli eventuali rischi connessi ad un intervento chirurgico in programma.
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