L'epatite virale può essere acuta (vale a dire insorge improvvisamente e si sviluppa in un tempo molto breve) o cronica (cioè ha una durata imprecisabile).
L'epatite epidemica o epatite A è trasmessa con le feci; quindi, è di più rapida diffusione, soprattutto laddove le condizioni igienico-sanitarie sono scadenti.
L'epatite B e l'epatite C, invece, possono essere contratte venendo a contatto con sangue infetto.
L'epatite D e l'epatite E sono trasmesse attraverso cibi (frutti di mare, verdura cruda, acqua) contaminati.
L'epatite può provocare sintomi di natura generica simili a quelli dell'influenza (come mal di gola, raffreddore e febbre). Altri sintomi più indicativi sono la mancanza d'appetito, la nausea ed una sensazione di grande stanchezza unita spesso a prurito e mal di testa. Ai sintomi iniziali, ne segue uno che è il vero campanello d'allarme: si diventa gialli a cominciare dagli occhi (ittero).
La cura dell'epatite virale manca di un farmaco specifico che la blocchi. Il riposo assoluto a letto, una dieta priva di grassi e ricca di carboidrati e proteine per aiutare il fegato nella sua opera di difesa e ricostruzione sono fondamentali per la guarigione. Inoltre, sono vietati fumo ed alcol.
La prevenzione a livello generale si basa sul controllo del sangue e dei derivati del sangue, per evitare la possibilità del contatto con il sangue infetto. E' bene, inoltre, curare l'igiene personale.
Si consiglia visita specialistica dell'epatologo.
Esami consigliati: markers dell'epatite (markers è un termine inglese usato in medicina per indicare la presenza di alcune sostanze in un organismo affetto da una certa malattia), ecografia epatica (che è un'indagine del fegato eseguita utilizzando particolari onde sonore non percepite dall'orecchio umano), transaminasi (esame di laboratorio eseguito sul sangue).
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