Si tratta di una variante dell'ecografia (metodica diagnostica che utilizza gli ultrasuoni), che sfrutta un fenomeno fisico detto effetto Doppler per ricavare particolari immagini. Consente di studiare il flusso del sangue all'interno del cuore e dei grossi vasi sanguigni (arterie e vene).
L'effetto Doppler è un fenomeno fisico generato da uno strumento che emette ultrasuoni (onde sonore che l'orecchio umano non è in grado di percepire). Se si dirige un suono verso un corpo in movimento (com'è il sangue nei vasi sanguigni), esso rimbalza, generando un suono diverso (il cosiddetto suono riflesso o eco) le cui caratteristiche dipendono dalla velocità del corpo in movimento. L'apparecchio (ecografo) è formato da un monitor, un computer ed una sonda collegata all'apparecchio con un cavo. Il medico che svolge l'esame spalma un gel denso sulla pelle nella regione del corpo da esaminare e vi appoggia la sonda (uno strumento piccolo come una saponetta) facendo una certa pressione. La sonda emette gli ultrasuoni e raccoglie i suoni riflessi. L'ecografo rielabora i segnali ricevuti dagli organi esaminati e li riproduce sul monitor in forma di immagini, alcune delle quali sono fotografate.
Gli ultrasuoni non sono dannosi, né provocano dolore.
L'ecodopplergrafia evidenzia bene anche le più piccole lesioni delle pareti dei vasi e consente di valutarne accuratamente l'entità.
L'esame può essere eseguito a riposo o dopo aver sottoposto il paziente a prova fisica.
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