Gli ultrasuoni sono onde sonore non percepibili dall'orecchio umano, che, quando incontrano un ostacolo, sono riflessi (cioè, tornano indietro).
Come accade per gli altri tipi di ecografia, la tecnica è basata sulla riflessione degli ultrasuoni, che, nello specifico dell'ecocardiogramma, è effettuata dalle singole strutture del cuore. Gli ultrasuoni sono emessi da una sonda applicata dal medico sul torace del paziente e vengono riflessi man mano che incontrano le varie strutture nel torace. Essi ritornano così allo strumento, che li rileva e che ricostruisce l'immagine.
Con l'ecocardiogramma si possono visualizzare tutte le parti del cuore. Nei pazienti che hanno subito un infarto del miocardio (cioè l'occlusione di una o più coronarie, che sono le arterie che portano il sangue al muscolo del cuore) esso permette di valutare la porzione di muscolo danneggiata.
Come si esegue? Il paziente deve sdraiarsi a torso nudo su uno speciale lettino leggermente inclinato, disponendosi sul fianco sinistro o sul dorso. Durante l'esecuzione dell'esame egli collabora, su richiesta del medico, assumendo posizioni che favoriscono la visualizzazione delle varie strutture del cuore e talora trattenendo il fiato, in modo da evitare che l'aria contenuta nei polmoni vada a "mascherarle".
Quanto dura? Solitamente circa venti minuti.
Si tratta di un esame assolutamente innocuo, tant'è che è tranquillamente eseguito anche nelle donne in gravidanza per valutare il cuore del futuro bambino.
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