Si tratta degli esami da eseguirsi in caso di malattie dei vasi sanguigni (arterie e vene).
Le malattie dei vasi sanguigni più diffuse sono le vasculiti (infiammazione dei vasi, che ne provoca il restringimento; ne consegue un rallentamento del flusso sanguigno, che può provocare ischemia dei tessuti irrorati da tali vasi), le malattie dell'arteria aorta (tra cui spicca l'aneurisma dell'aorta addominale, una dilatazione di questa arteria, che si ritrova ad assumere la forma di fuso o di un sacchetto; quando non è presente dalla nascita, è causata da fenomeni di aterosclerosi, vale a dire di degenerazione delle pareti dell'aorta per l'infiltrazione di placche di colesterolo), le malattie delle arterie periferiche e le malattie delle vene.
In particolare, le malattie delle vene sono molto frequenti e comprendono le vene varicose (vene superficiali gonfie e tortuose, che si manifestano soprattutto alle gambe ed ai piedi, ma possono riguardare anche la parte inferiore dell'esofago, la parte superiore dello stomaco e la zona circostante il testicolo), la tromboflebite (o trombosi venosa, consistente nella formazione di coaguli che ostacolano od interrompono il flusso sanguigno in una qualunque vena), l'insufficienza venosa (vale adire un rallentamento del flusso sanguigno, per cui il sangue tende a ristagnare nella parte inferiore delle gambe).
Vene ed arterie possono essere interessate anche da varie forme tumorali (emangioma, ectasie, sarcoma di Kaposi, angiosarcoma, emangiopericitoma), cioè masse di cellule "impazzite", che incominciano a riprodursi in modo incontrollato, invadendo e, quindi, danneggiando i tessuti circostanti.
Esistono varie tecniche per eseguire la diagnosi delle malattie dei vasi sanguigni.
Tra tali tecniche ci sono l'angiografia (radiografia dei vasi sanguigni: si punge direttamente un'arteria o una vena, si entra in essa con un catetere e vi si inietta del liquido, detto mezzo di contrasto, che permette di "vedere" con precisione le arterie o le vene di tutto il corpo), la coronarografia (radiografia delle arterie del cuore, dette coronarie, effettuata dopo l'assunzione di una sostanza, chiamata mezzo di contrasto e necessaria per ottimizzare la visione delle zone interessate; le coronarie, infatti, non sono ben visibili con i soli raggi X), la flebografia (radiografia delle vene, eseguita dopo somministrazione di un mezzo di contrasto), l'ecodoppler (una variante dell'ecografia, che consente di studiare il flusso del sangue all'interno di grossi vasi) e l'ecocolordoppler (una variante dell'ecodoppler, basata sulla registrazione di fotografie colorate).
Oltre alla radiografia (raggi X) ed all'ecografia (che è una tecnica che utilizza gli ultrasuoni, cioè particolari onde sonore non percepibili dall'orecchio umano, per ottenere immagini di una parte del corpo da indagare), si possono usare altre tecniche di diagnostica per immagini di tipo generale, quali la TAC (una tecnica radiografica, che si serve di un computer per visualizzare le strutture interne dell'organismo), la RMN (metodica diagnostica usata per la visualizzazione delle parti interne del corpo e basata sulla diversa capacità che hanno i tessuti di emettere onde quando sono sottoposti all'azione di un campo magnetico intenso), la PET (che è una tecnica che usa le onde magnetiche per visualizzare gli organi interni).
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