Visus è il termine con cui comunemente è indicata l'acutezza visiva. Le anomalie della vista (visus alterato) vengono corrette con opportune lenti.
L'occhio distingue due punti separati su un foglio ed allontanati progressivamente solo fino ad una certa distanza. Al di là di questa distanza li "vede" come un punto solo.
Immaginando di costruire un angolo che congiunge l'occhio ai due punti, tale angolo diminuisce man mano che essi si allontanano dall'occhio. Esiste, quindi, un "angolo del minimo separabile", ovvero un angolo visivo minimo perché l'occhio li distingua.
L'occhio umano distingue gli oggetti dai loro dettagli e, per poter essere percepiti, tali dettagli devono formare un angolo visivo non inferiore a quello del minimo separabile.
Perché un occhio sano distingua due punti separati o il dettaglio di una lettera, l'angolo visivo formato dai due punti o da ciascun dettaglio deve essere almeno 10.
L'angolo può diminuire con l'illuminazione.
L'esame del visus consiste nella determinazione dell'angolo del minimo separabile.
Per eseguirlo si utilizzano le tavole degli ottotipi, sulle quali sono stampati dei segni, delle lettere o dei numeri di grandezza diversa. Le tavole più usate sono le cosiddette tavole decimali, nelle quali l'acutezza visiva è espressa in decimi. Il visus di un occhio sano è uguale a 1 (ovvero 10/10). Adoperando tali tabelle poste a 5 metri, il soggetto con "dieci decimi" di vista deve distinguere i segni o i caratteri della decima riga più piccola.
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