Test che consentono di prevedere il momento dell'ovulazione, individuando nell'urina i due ormoni coinvolti i essa (estradiolo ed LH).
L'ovulazione ha luogo quando l'ormone luteinizzante (LH) raggiunge un picco (valore massimo).
Quando il test risulta positivo significa che l'LH ha raggiunto un'alta concentrazione e che l'ovulazione è imminente. L'ovulazione avviene in media 24-36 ore dopo il picco di LH, dunque se al mattino il test risulta positivo si può calcolare che l'ovulazione avverrà nel corso della giornata o entro la giornata successiva.
Esistono in commercio vari tipi di test, che possono essere utilizzati direttamente dalla donna interessata e che sono costruiti in modo da produrre segni evidenti (linee marcate) indicativi dell'ovulazione.
I test vanno eseguiti al mattino utilizzando la prima urina della giornata, perché se l'urina è troppo diluita gli ormoni non sono ben rilevabili. Niente impedisce di eseguire il test anche in altri momenti della giornata, ma il risultato può non essere affidabile.
Per eseguire il test si può tenere lo stick sotto il flusso di urina per pochi secondi (ne bastano 3) oppure raccogliere l'urina in un bicchiere di carta pulito e asciutto e poi immergervi il tampone dello stick per 15 secondi.
Il risultato è istantaneo e va letto subito, perché col passare del tempo la colorazione delle linee cambia e non è più affidabile.
A differenza della temperatura basale, che registra l'ovulazione solo dopo che è avvenuta, i test per l'ovulazione consentono di prevederla, e sono sicuramente più oggettivi dell'esame del muco e della cervice.
Bisogna però tenere conto di due cose:
1) il picco di LH che gli stick registrano nell'urina del mattino può essere iniziato il giorno precedente, dunque l'ovulazione può avvenire prima di quando ci si aspetta;
2) il fatto che i test risultino positivi non garantisce al 100% che vi sia ovulazione.
Per avere la certezza che i cicli siano ovulatori bisogna servirsi di altri strumenti, ad esempio monitoraggi ecografici.
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