E' una delle malattie renali più comuni nell'infanzia. Si ha una lesione dei glomeruli (le unità funzionali dei reni), cui consegue la perdita di proteine. A causa di ciò i bambini possono aumentare di peso e presentarsi "gonfi" (edematosi).
Il quadro clinico è caratterizzato da una diminuzione del livello di albumina (proteina che controlla che il sangue non diffonda attraverso le pareti dei vasi sanguigni) ed un aumento di quello del colesterolo (sostanza fondamentale per l'organismo: interviene nella formazione delle membrane cellulari, è il precursore della vitamina D, degli ormoni steroidei e degli ormoni sessuali, è contenuto nell'emoglobina) nel sangue.
A volte la perdita di proteine è molto elevata e può determinare anche una riduzione dei livelli di alcune proteine del sangue come le immunoglobuline (anticorpi).
La terapia fa uso di farmaci (cortisone) a dosi e per periodi variabili di tempo.
Spesso si hanno "ricadute" che necessitano della reintroduzione del cortisone.
Per i casi resistenti all'azione di questo farmaco (forme cortico-resistenti) o comunque legati ad una sua somministrazione giornaliera (forme cortico dipendenti) si possono usare delle terapie alternative con farmaci che non producono gli inconvenienti legati alla somministrazione protratta di cortisone.
E' importante che i genitori seguano costantemente il bambino, controllando la proteinuria (contenuto di proteine nelle urine) attraverso l'analisi delle urine (ciò può essere facilmente effettuato con le apposite strisce reattive in vendita in farmacia) e badando a che le variazioni di peso rientrino entro certi limiti. La collaborazione dei familiari è anche importante durante il trattamento con cortisone, quando è necessario limitare l'introduzione di sali e di zuccheri.
Nella maggior parte dei casi la malattia ha un'evoluzione clinica positiva e non provoca danni permanenti al tessuto renale.
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