E' l'intervento chirurgico per le ragadi anali, che sono piccole ferite localizzate all'ano che possono causare dolore, emorragia e/o prurito.
La maggior parte dei pazienti affetti da ragadi anali guarisce spontaneamente nel giro di un mese, semplicemente adottando particolari accorgimenti che ridimensionano il dolore legato alla defecazione ed evitano la stitichezza (trattamento conservativo). Si consigliano loro, infatti, un'alimentazione ricca di fibre e di liquidi (almeno 2 litri al giorno) e lavaggi con acqua tiepida per decontrarre i tessuti. Talvolta, il medico consiglia l'impiego di pomate a base di anestetici locali.
Il trattamento chirurgico (sfinterotomia interna laterale) è indicato per quei casi che non hanno tratto alcun giovamento da un intervento di tipo conservativo. E' un intervento semplice, solitamente eseguito in anestesia locale e consistente nel "taglio" di una piccola porzione dello sfintere anale interno (muscolo dell'ano) che aiuta la guarigione della ragade, perché riduce il dolore e lo spasmo anale.
La completa guarigione avviene nel giro di poche settimane, ma il dolore scompare completamente dopo pochi giorni.
E' sempre opportuno, prima di sottoporsi a sfinterotomia, valutare prima l'opportunità di trattamenti alternativi ed eseguire una manometria anorettale, un esame che serve per misurare il tono e la contrattilità dello sfintere anale, durante una simulazione delle normali funzioni dell'ano.
Si tratta di un esame assolutamente non doloroso, che comporta solo un modesto fastidio, non imbarazzante, che può essere svolto senza preparazione intestinale o con la semplice esecuzione di un piccolo clistere. Tecnicamente consiste nell'introduzione nell'ano di una piccola sonda collegata ad un computer. Questa sonda è in grado di rilevare e registrare le pressioni esercitate dagli sfinteri anali, mentre il paziente è invitato a spingere o a rilassare l'ano. L'esame dura poche decine di minuti e non comporta alcun rischio. E' utile per le informazioni che può fornire sia sul funzionamento della muscolatura anale, sia sugli eventuali rischi connessi ad un intervento chirurgico in programma.
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