Insieme delle tecniche radiologiche eseguite per accertare la sussistenza di una malattia.
Gli esami sui tessuti consistenti come le ossa, che assorbono le radiazioni ionizzanti, sono eseguiti direttamente sul paziente, mentre quelli sui tessuti molli o sugli organi cavi devono essere preceduti dalla somministrazione al paziente di un "mezzo di contrasto", che è un materiale che li opacizza (cioè li rende capaci di assorbire le radiazioni).
In tal modo, si possono eseguire esami radioscopici (che consentono di valutare la funzionalità di alcuni organi) e/o radiografici (che consentono di visualizzare un'immagine precisa di una certa lesione).
Le tecniche radiologiche trovano largo impiego in molti settori della medicina.
Si riportano di seguito alcuni esempi.
In neurologia si utilizzano particolarmente la radiografia delle ossa (cranio, colonna vertebrale, ecc.) e l'angiografia cerebrale.
In neurologia si utilizzano particolarmente la radioscopia, la radiografia e l'angiografia per il cuore, l'arteriografia per le arterie, la flebografia per le vene e la linfoangiografia per i vasi linfatici.
In endocrinologia si utilizzano tecniche basate sull'impiego di radioisotopi per eseguire esami soprattutto dell'ipofisi e della tiroide.
Una tecnica radiologica specifica è la tomografia, detta anche stratigrafia e che offre la possibilità di acquisire immagini anche di zone dell'organismo situate in profondità.
L'uso del computer ha reso la tomografia una tecnica molto efficace. Il computer, infatti, consente di visualizzare immagini di sezioni molto sottili del corpo dall'alto verso il basso (cioè in proiezione assiale) e, conseguentemente, di identificare con sicurezza le eventuali anomalie presenti (TAC).
Altra applicazione importantissima della tomografia è la risonanza magnetica nucleare (RMN).
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