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Patologia Colecistica e Biliare

Si tratta delle malattie delle vie biliari, che sono i canali attraversati dalla bile (il liquido prodotto dal fegato indispensabile per la digestione dei grassi) e della colecisti, che è l'organo del nostro corpo nel quale è immagazzinata la bile. Tra le malattie che più frequentemente colpiscono colecisti e vie biliari ci sono la calcolosi biliare ed i tumori delle vie biliari. La calcolosi biliare è la formazione di calcoli, che sono una specie di pietruzze che si formano dall'unione di colesterolo (grasso), sali di calcio e pigmenti biliari (sostanze che donano alla bile un colore giallo-verde) presenti nella bile. Molto frequentemente sono localizzati nella colecisti (l'organo in cui viene immagazzinata la bile dopo che essa è stata prodotta dal fegato) e sono formati da colesterolo e/o da bilirubina (sostanza derivata dall'emoglobina, che è la proteina del sangue che trasporta l'ossigeno). I calcoli biliari possono restare anche per anni senza produrre alcun segno, ma in alcuni casi provocare disturbi molto violenti come la colica biliare, che è una contrazione dei muscoli della parte del corpo interessata che porta all'espulsione del calcolo. Nei casi lievi si può intervenire con farmaci che sciolgono i calcoli piccoli e poco compatti. In quelli più gravi, invece, bisogna effettuare l'asportazione chirurgica della colecisti. I tumori delle vie biliari sono rari. Le cellule tumorali (cioè cellule "impazzite" che si riproducono in modo disordinato ed incontrollato) interessano i tessuti del dotto biliare extraepatico, un canale che collega il fegato e la colecisti all'intestino tenue (che è il tratto del tubo digerente che segue allo stomaco, in cui si completa la digestione). Gli esami utili per la diagnosi di queste malattie sono l'ecografia (che è una tecnica che usa le riflessioni degli ultrasuoni per individuare la presenza di masse di cellule anomale) e la tomografia assiale computerizzata o TAC (che è una tecnica radiografica, che si serve di un computer per visualizzare le strutture interne dell'organismo). In alcuni casi, si potranno richiedere anche una risonanza magnetica nucleare o RMN (che è una tecnica che usa le onde magnetiche per visualizzare gli organi interni) o una colangiopancreatografia endoscopica retrograda o ERCP (che è una particolare radiografia dei "canali" attraversati dalla bile, del fegato e del pancreas). Un altro esame utile per formulare la diagnosi di cancro delle vie biliari è la colangiografia transepatica percutanea (PTC): l'operatore introduce attraverso il fianco destro del paziente un ago sottile nel fegato per iniettarvi il mezzo di contrasto, che è una sostanza che si oppone ai raggi X, che altrimenti attraverserebbero la parte del corpo da studiare senza poterne effettuare la radiografia. Se accerta la presenza di un tessuto anomalo, il medico potrà eseguire una biopsia, ossia il prelievo di un campione di liquido o di tessuto dal dotto biliare, da sottoporre a successivo esame al microscopio per accertare la presenza di eventuali cellule tumorali. La biopsia si esegue di solito nel corso di una PTC o ERCP.
 



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