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Ostetricia

Branca della medicina che s'interessa di gravidanza, parto e puerperio (il periodo di circa sei settimane che segue il parto) e delle malattie che eventualmente possono presentarsi durante tali periodi. In ciò è dato anche giusto spazio agli aspetti psicologici e sociali legati al parto. Le malattie di cui s'interessa l'ostetricia sono le varie forme di gestosi, vale a dire malattie collegate alla gravidanza, che scompaiono con il finire della gravidanza stessa. Sono considerate gestosi: lo ptialismo (eccessiva produzione di saliva), l'emesi gravidica (vomito al mattino), l'iperemesi gravidica (vomito, oltre che al mattino, anche durante la giornata ed a stomaco vuoto), la nefropatia gravidica (presenza di albumina nelle urine, che diminuiscono bruscamente nelle 24 ore), l'eclampsia gravidica (crisi convulsive, ovvero contrazioni brusche ed involontarie dei muscoli, perdita della coscienza e, nei casi più gravi, coma), il distacco della placenta (distacco, totale o parziale, del tessuto che avvolge il bambino che dovrà nascere e gli fornisce ossigeno e nutrimento dalla sua sede d'impianto, senza che abbiano avuto inizio le contrazioni dell'utero), l'anemia ipocromica gravidica (diminuzione di emoglobina presente in ogni globulo rosso associata alla diminuzione dei globuli rossi e da alterazione delle loro forma e dimensione), l'anemia ipocromica macrocitica (grave diminuzione dei globuli rossi), l'ittero gravidico (colorazione giallognola della pelle, spesso accompagnata da prurito e urine molto colorate), l'atrofia giallo-acuta del fegato (violenti dolori addominali e forte mal di testa; il colore della gestante è giallognolo e si osserva vomito persistente che talora diventa scuro). Inoltre, sono considerate gestosi le dermopatie gravidiche (malattie della pelle caratteristiche della gravidanza), come il prurito delle gravidiche (intenso prurito diffuso alla maggior parte del corpo, seguito dalla comparsa sulla pelle di "bolle" localizzate prevalentemente agli arti), l'herpes gestationis ("bolle"e vescicole localizzate sulla pancia e che procurano forte prurito), l'impetigo herpetiformis ("bolle" ripiene di liquido circondate da un alone rosso, che confluiscono in placche che si ricoprono di una crosta e che possono estendersi all'inguine, alle mammelle ed a tutto il tronco), la tetania gravidica (contrattura dei muscoli accompagnata da dolore) e l'asma gravidica (malattia che può manifestarsi improvvisamente con una sensazione di costrizione toracica crescente: il respiro diventa affannoso, interrotto da una tosse secca e rabbiosa). Tra gli esami strumentali eseguiti nel corso della gravidanza per rilevare dati utili per il controllo dello stato di salute e di sviluppo del feto, particolarmente usata è l'ecografia, che è raccomandata a tutte le gestanti come esame da effettuarsi al terzo, al quinto ed al settimo mese di gravidanza. Si tratta di una tecnica non invasiva, che non richiede particolari difficoltà d'esecuzione e consente di determinare vari parametri (ad esempio la lunghezza dell'embrione, la presenza e la posizione degli organi del feto, la circonferenza del cranio, ecc.). Utile è anche l'amniocentesi, vale a dire il prelievo di un campione di liquido amniotico (il liquido che avvolge il feto), che sarà analizzato per porre una diagnosi prenatale di numerose ed importanti malattie eventualmente presenti a carico del nascituro o di identificarne il sesso. Tra gli esami di laboratorio, invece, oltre ai controlli periodici del sangue e delle urine indicativi dello stato di salute della futura madre, ci sono il toxo-test, un esame eseguito sul sangue per la diagnosi della toxoplasmosi (una malattia infettiva che può provocare gravi complicazioni al feto) ed il tri-test, altro esame eseguito sul sangue, che determinare le concentrazioni nel sangue di tre sostanze (l'alfafetoproteina, la frazione libera della gonadotropina corionica e l'estriolo libero (UE3), anch'esso prodotto dalla placenta) indicative di eventuali malattie genetiche del feto (ad esempio la sindrome di Down, comunemente nota come "mongolismo", per via delle particolari caratteristiche del corpo associate). Molti reparti di ostetricia organizzano corsi specifici per le donne in attesa di un figlio, affinché esse possano affrontare il parto con meno preoccupazioni e partecipando attivamente all'atto della nascita. Durante tali corsi la donna è stimolata ad assumere un ruolo attivo sia durante la gravidanza, sia durante il parto ed il puerperio.
 



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