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Ossigenoterapia

CHE COS'E':

L'ossigenoterapia è un metodo terapeutico basato sulla somministrazione di ossigeno (di solito miscelato con aria) in caso di malattie che alterano la respirazione, impedendo la normale ossigenazione del sangue e dei tessuti. L'ossigenoterapia è utilizzata per aumentare la quantità di ossigeno (la sua pressione parziale) negli alveoli polmonari (le piccole cavità dei polmoni in cui avviene lo scambio di ossigeno e di anidride carbonica tra l'organismo e l'ambiente esterno) in modo da favorirne il passaggio al sangue. Ciò è eseguito soprattutto in caso di ipossia (cioè quando il contenuto di ossigeno nel sangue che circola nelle arterie è minore del normale) legata ad insufficienza respiratoria (diminuzione dell'attività dell'apparato respiratorio) a sua volta provocata da malattie dell'apparato respiratorio come polmonite, intossicazione da parte di particolari sostanze respirate, broncopneumopatia (malattia dei bronchi e del tessuto polmonare), fibrosi polmonare (malattia del polmone che diventa rigido e poco elastico), avvelenamento da monossido di carbonio, insufficienza circolatoria (diminuzione dell'attività dell'apparato circolatorio), shock, scompenso cardiaco (diminuita contrazione del muscolo del cuore con conseguente insufficiente afflusso di sangue ai tessuti). Solitamente l'ossigenoterapia può essere effettuata in tre modi: 1) utilizzando cateteri che vengono inseriti attraverso le narici nel naso e nella faringe (gola) e sono mantenuti fermi da montature simili a quelle degli occhiali, che vengono appoggiate alle orecchie; 2) utilizzando delle mascherine che vengono sistemate sulla faccia e che sono provviste di un sistema di valvole che facilitano l'allontanamento dell'anidride carbonica emessa fuori dall'organismo (espirata) e l'assorbimento dell'ossigeno; 3) utilizzando le cosiddette tende ad ossigeno, che sono delle apparecchiature portatili fatte con materiale trasparente e leggero, che isolano il paziente dall'aria circostante. Ciò è possibile anche in casa, utilizzando bombole contenenti ossigeno gassoso per i trattamenti di breve durata ed ossigeno liquido nei casi a lungo termine; in tal caso, l'ossigeno inspirato (introdotto nell'organismo attraverso la respirazione) deve essere umidificato facendolo passare attraverso un sistema contenente acqua. Per la somministrazione di ossigeno ai neonati e ai prematuri, invece, si utilizzano le incubatrici, che sono costruite in modo tale da garantire al bambino, oltre ad una temperatura costante ed una giusta umidità, un arricchimento in ossigeno dell'aria che respira. La somministrazione di ossigeno è "obbligatoria" in caso di anestesia (per la respirazione artificiale) e di particolari situazioni di emergenza. E' necessario tener presente che l'ossigeno, se assunto ingiustificatamente, può risultare tossico e provocare effetti secondari indesiderati. Pertanto, è necessario che durante l'ossigenoterapia vengano controllati rigorosamente alcuni parametri (pressione di erogazione, concentrazione nella miscela (non oltre il 60%), temperatura, durata della somministrazione). Una somministrazione eccessiva di ossigeno può provocare iperossia, che, a sua volta può essere causa di disagi del sistema nervoso centrale (sonnolenza, stupore, ipereccitabilità), della respirazione (apnea, irritazione delle vie respiratorie), della circolazione (bradicardia, ipotensione), ecc..


 



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