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Fibrinolisi

La fibrinolisi è un processo che avviene nel nostro organismo. Consiste nella dissoluzione del reticolo di fibrina (proteina responsabile della coagulazione) formatosi in conseguenza della coagulazione (solidificazione) del sangue. In pratica, la fibrinolisi garantisce che, avendosi l'arresto di un'emorragia, non si formino dei trombi, vale a dire delle masserelle di sangue addensato, che possono occludere i vasi sanguigni impedendo la circolazione (trombosi). La fibrinolisi inizia con la conversione del plasminogeno (una proteina) in plasmina (altra proteina) per opera di una serie di enzimi (proteine che velocizzano i processi che avvengono negli organismi viventi) chiamati attivatori del plasminogeno e tra i quali i più noti sono l'urochinasi ed una sostanza di origine batterica detta streptochinasi. La plasmina è una sostanza fondamentale perché si realizzi la fibrinolisi, in quanto è capace di scindere la fibrina ed il fibrinogeno (la sostanza dalla quale deriva la fibrina). La sua liberazione incontrollata avrebbe effetti disastrosi se non esistessero in circolo gli inibitori della plasmina, cioè sostanze in grado di neutralizzarla. La fibrinolisi aumenta in caso di coagulazione intravasale disseminata (malattia causata da un'alterazione del meccanismo di coagulazione del sangue: nel soggetto che ne è affetto, a seguito di uno shock, un tumore, un'ustione grave, ecc., si ha un anomalo consumo di tutte le sostanze che sarebbero necessarie per la coagulazione, che, conseguentemente, non avviene), carcinoma (tumore maligno) della prostata (ghiandola che produce parte dello sperma), della mammella e del pancreas, leucemie (tumori del sangue) acute e nel corso di particolari interventi chirurgici. Gli attivatori del plasminogeno (soprattutto l'urochinasi) sono molto usati per la terapia dell'infarto miocardico (morte delle cellule del cuore che non vengono più irrorate dal sangue a causa di un'ostruzione delle arterie coronarie o di un loro ramo), dell'embolia polmonare (blocco improvviso dell'arteria polmonare, con conseguente riduzione di afflusso di sangue ai polmoni) e della trombosi venosa.
 



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