Proteina incaricata della riserva di ferro a livello del fegato. Valori normali nel sangue: nei giovani 15-120 ng/ml, negli uomini 30-300 ng/ml, nelle donne 10-160 ng/ml).
La funzione primaria della ferritina è quella di accumulare il ferro all'interno delle cellule, per renderlo, all'occorrenza, immediatamente utilizzabile.
Negli individui sani, i valori normali, che sono lievemente più elevati alla nascita, si abbassano durante l'infanzia fino al raggiungimento della pubertà, allorché si stabilizzano.
Valori inferiori alla norma indicano carenza di ferro e permettono la differenziazione della diagnosi tra anemia sideropenica (forma di anemia che si verifica in seguito alla scarsa disponibilità di ferro per la formazione di emoglobina) ed anemia (malattia del sangue caratterizzata da grave scarsità di globuli rossi o di emoglobina o di entrambi) dovuta ad altre cause (ad esempio un'emorragia o una gravidanza); talvolta, possono essere provocati dall'artrite reumatoide (malattia autoimmune: alla base c'è un errore del sistema immunitario che attacca i tessuti articolari, producendo infiammazioni che li danneggiano).
Valori aumentati possono indicare un'epatopatia (malattia del fegato), processi infettivi ed infiammatori, leucemia (tumore del sangue), linfoma Hodgkin (tumore maligno del sistema linfatico, che è l'insieme degli organi del nostro corpo che presiedono alla formazione dei linfociti, i globuli bianchi che hanno il compito di reagire in modo specifico nei confronti di qualsiasi agente estraneo o antigene) ed altre forme tumorali.
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