Malattia infiammatoria cronica dell'intestino che colpisce particolarmente i giovani tra i venti ed i trentacinque anni. Il più delle volte l'infiammazione è localizzata nell'ultima parte dell'intestino tenue o in una parte del retto, ma mai nel colon.
Provoca forte diarrea, spesso con muco e sangue, dolori addominali fortissimi, simili a quelli che si manifestano in caso di appendicite o di occlusione intestinale. A tale condizione si associano artrite (infiammazione delle articolazioni) che colpisce soprattutto la zona del bacino, infiammazioni localizzate agli occhi (ad esempio cheratite, congiuntivite ed uveite) ed alla pelle, calcolosi renale (formazione di calcoli all'interno del rene dovuta a depositi di calcio o di altri minerali) e malattie del fegato o delle vie biliari (l'insieme dei "canali" attraversati dalla bile, che è un liquido prodotto dal fegato indispensabile per la digestione dei grassi).
La diagnosi si avvale degli esami radiografici e soprattutto della colonscopia (esame dell'intestino eseguito dall'interno attraverso una sonda che, collegata ad un computer, ne visualizza le immagini) con biopsia (prelievo di un pezzetto di tessuto intestinale, da analizzare al microscopio).
Il morbo di Crohn è una malattia cronica. Di solito si alternano periodi di remissione a periodi di riacutizzazione. Ciononostante, nella maggior parte dei casi i pazienti conducono una vita normale.
La terapia fa uso di farmaci da assumersi particolarmente in caso di attacchi acuti.
E' importante seguire un'alimentazione ricca di vitamine e di ferro, bere molto, non assumere alcolici né fumare, evitare lo stress.
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