Con questo termine è indicato l'esame del tubo digerente superiore (esofago, stomaco, duodeno) e delle anse intestinali eseguito attraverso i raggi X (radiazioni).
Poiché questi organi non sono in grado di assorbire i raggi X bisogna somministrare al paziente un mezzo di contrasto, una sostanza che non si lascia attraversare da tali raggi e che, quindi, rende possibile l'ottenimento di immagini altrimenti non realizzabili. Il mezzo di contrasto utilizzato è una soluzione di bario (solfato di bario), un liquido denso e gessoso. Spesso, inoltre, l'immagine radiografica è migliorata grazie all'abbinamento del mezzo di contrasto con la distensione dell'interno degli organi fornita dalla dilatazione con aria o con altro gas (doppio contrasto). Le strutture più dense assorbono la radiazione più facilmente di quelle meno dense (ad esempio la pelle). Dunque, al passaggio dei raggi X attraverso il corpo si ottiene un'immagine in "bianco e nero" in cui i tessuti più densi appaiono chiari e quelli meno densi scuri, con diverse sfumature di grigio. Il medico radiologo interpreta tali immagini per evidenziare le alterazioni, morfologiche e funzionali, del canale alimentare e dei suoi diversi segmenti. Questo esame fornisce, infatti, una diagnosi per l'ulcera gastrica (lesione della mucosa dello stomaco), l'ulcera gastroduodenale (erosione in uno o più punti o completa perforazione della superficie dello stomaco), i tumori di esofago, stomaco e duodeno, la stenosi dell'esofago (restringimento dell'esofago, che può ostacolare il passaggio del cibo), i diverticoli dell'esofago (dilatazioni a forma di sacco della parete dell'esofago, provocate da un cattivo funzionamento della muscolatura) e molte altre malattie dell'apparato digerente. L'esame radiografico dell'apparato digerente deve essere eseguito a digiuno completo da almeno 8 ore, evitando anche l'assunzione di liquidi. E', infatti, necessario liberare stomaco e duodeno da qualsiasi fattore che ne impedirebbe una corretta osservazione. L'esame non è doloroso né fastidioso. Il paziente, posto sull'apparecchio radiografico, beve il bario (e in caso del doppio contrasto assume anche un preparato che gli libererà gas nello stomaco) e, su richiesta dell'operatore, ruota nelle varie inclinazioni più opportune per osservare le diverse porzioni del tubo digerente. La durata media è 15 minuti. Nella maggior parte dei casi, inoltre, il paziente viene invitato a ripresentarsi dopo alcune ore per eseguire un'ultima radiografia sull'addome nella quale si valuta l'opacizzazione delle anse intestinali.
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